FONDAZIONE MIGRANTES

UFFICIO DIOCESANO MIGRANTES

L′Ufficio Diocesano Migrantes è un organismo territoriale che ha come riferimento la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, in particolare agisce nell′opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, per promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, con l′attenzione alla tutela dei diritti della persona e della famiglia migrante e alla promozione della cittadinanza responsabile dei migranti (cfr. Statuto Fondazione Migrantes art.1)
APPROFONDISCI
COSA FACCIAMO
NATURA DELLA FONDAZIONE
l′ufficio pastorale Migrantes è un organismo pastorale della Fondazione Migrantes costituito dalla Conferenza Episcopale italiana:
  • per accompagnare e sostenere le Chiese particolari nella conoscenza, nell′opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri;
  • per promuovere nelle comunità cristiane atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi;
  • per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, con l′attenzione alla tutela dei diritti della persona e della famiglia migrante e alla promozione della cittadinanza responsabile dei migranti".
  • Le persone, cui si rivolge l′attività della Fondazione, sono singoli, famiglie e comunità coinvolte dal fenomeno della mobilità umana, ed in particolare:
    Immigrati stranieri
    Migranti interni italiani
    Rifugiati, i profughi, gli apolidi e i richiedenti asilo
    Emigrati italiani
    Gente dello spettacolo viaggiante
    Rom, i Sinti e nomadi

    LA CURA DELLA FORMAZIONE

    Curare la propria formazione: partecipando alle proposte formative; utilizzando i canali della comunicazione; attraverso la lettura di libri e riviste.
    Una formazione che non può prescindere: dalla Sacra Scrittura; dal Magistero della Chiesa; dalla Dottrina sociale della Chiesa; dalla riflessione teologica; dalle normative che regolano le migrazioni; dalla sociologia delle migrazioni; dalle ricerche sulle migrazioni.
    Formati per formare: le persone coinvolte nell′assistenza e nella pastorale dei migranti e rifugiati. Necessitano di un′adeguata formazione per essere più efficaci nella loro azione, nel contesto della crescente complessità del fenomeno della mobilità umana; i sacerdoti, i cappellani etnici, i diaconi, le religiose e i religiosi (assemblea del clero; incontri zonali o vicariali;
    Giornate della vita consacrata; incontri USMI, CISM, GIS; percorsi formativi); i seminaristi, gli studenti delle Facoltà teologiche e degli Istituti di scienze religiose; gli insegnanti di religione cattolica (crediti formativi); gli operatori pastorali delle parrocchie, degli oratori, ...; gli studenti di ogni ordine e grado; gli appartenenti alle varie sigle delle Aggregazioni laicali; i membri delle Confraternite, dei Club service
    ALCUNE PROPOSTE

    Formazione di una équipe itinerante.
    Non deve mancare la presenza e il protagonismo dei migranti, la loro testimonianza è un valore aggiunto. Il gruppo misto serve a sperimentare la fatica dell′approccio interculturale, ma è la dimostrazione visibile della convivialità delle differenze;

    utilizzo di strumenti adeguati per una nuova narrazione:

    Coro multietnico; cortometraggi; film; giochi di ruolo;dinamiche di gruppo; storie; danze etniche; fiabe; pietanze;competenze artistiche; ...;

    animazione liturgia multietnica;

    attenzione e prossimità alla vita pastorale delle cappellanie;

    favorire il dialogo e la reciproca conoscenza con la comunità islamica.

    partecipare attivamente agli organismi che sono chiamati ad orientare le politiche migratorie nella realtà locale;

    sostenere la presenza dell?associazionismo dei migranti;

    attivare una équipe di figure professionali per la protezione di migranti e rifugiati (legali, medici, interpreti, mediatori, ...);

    intervenire e parlare a favore della libertà di religione, e ciò a nome dei migranti che non possono praticarla;

    difendere il diritto dei migranti a vivere con la propria famiglia;

    schierarsi con forza e chiarezza contro le nuove forme di schiavitù (tratta lavorativa, caporalato; prostituzione, ...);

    sostenere le Campagne per il diritto alla protezione, allo Ius soli,per il diritto al voto amministrativo, ...

    COMPITI DEGLI OPERATORI DIOCESANI
    COMPITI DEL DIRETTORE E DELL′UFFICIO DIOCESANO
  • valutare e sottoporre al Vescovo la necessità di cappellani per le comunità etniche e curare la convenzione, in collaborazione con l′Ufficio Missionario diocesano;
  • sensibilizzare i sacerdoti sulla possibilità di un′esperienza pastorale nelle Missioni Cattoliche Italiane all′estero e curare la convenzione in collaborazione con la Fondazione Migrantes;
  • sollecitare e aiutare le parrocchie alla cura pastorale delle comunità rom e sinte residenti in parrocchia o nei campi stabili o temporanei, valorizzando le esperienze di fede;
  • aiutare le parrocchie a incontrare e accompagnare la gente dello spettacolo viaggiante, sostenendo i cammini di fede;
  • vigilare sulla tutela dei diritti delle comunità, delle famiglie, dei minori migranti, partecipando alle diverse Consulte istituzionali e anche attraverso alcuni progetti diocesani.
  • IL CAPPELLANO/MISSIONARIO DEI MIGRANTI
    É un Presbitero che ha ricevuto dall′Autorità ecclesiastica competente il mandato di prestare, in modo stabile, assistenza spirituale ai migranti della stessa lingua o nazione (EMCC art. 4 § 1);
  • " uomo della duplice cultura " non basta l′apprendimento della lingua italiana, è pure necessario che egli conosca e apprezzi la cultura del luogo dove è chiamato a svolgere il suo ministero" (EMCC, 77) e che entri personalmente nella dinamica della "comunicazione interculturale" (EMCC, 78), fino al punto di diventare modello e stimolo per gli altri;
  • " uomo di apertura universale" che si rifiuta di rimanere prigioniero nei limiti di un unico, esclusivo, modo di vivere ed esprimere la fede (EMCC, 77) nonché la vita cristiana nella concretezza della sua quotidianità (es. disponibilità francofoni/anglofoni, latinoamericani; uomo di pacificazione fra etiopi/eritrei, cingalesi/tamil,...). Per garantire questa apertura senza eccezioni il Cappellano/Missionario sarà ben attento a non mostrarsi uomo di parte per un movimento politico o lasciarsi da questo strumentalizzare;
  • "uomo dell′annuncio evangelico" egli tiene sempre presente che la cura pastorale, cioè l′evangelizzazione nelle sue varie forme, non è in funzione della conservazione e promozione di una cultura e identità specifica, ma è questa cultura-identità specifica che dev′essere valorizzata in funzione del Vangelo (v. EMCC, 77).
  • MEMBRI DEGLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATA
  • nella pastorale dei migranti, i presbiteri e i fratelli religiosi e le religiose hanno sempre avuto un ruolo primario, per cui la Chiesa ha fatto, e continua a fare, grande affidamento sul loro apporto (EMCC, 80);
  • EMCC (n. 19, nota 13) ricorda l′attenzione di Congregazioni religiose già oltre la metà dell?800 (S. Giovanni Bosco, S. Francesca Saverio Cabrini, S. Giovanni Battista Scalabrini). I 3 rami della famiglia Scalabriniana conservano lo specifico delle migrazioni in un servizio pastorale, socio-assistenziale e di promozione umana col servizio sul piano culturale , formativo, di informazione e di sensibilizzazione;
  • l′Istruzione del Pontificio Consiglio invita tutte le famiglie religiose a rivolgere la loro attenzione alla mobilità umana: "anche altri Istituti religiosi, pur non avendo tale fine specifico, sono cordialmente invitati ad assumere parte di questa responsabilità" (EMCC, 81). E viene citata l′Istruzione della Sacra Congregazione dei Vescovi, DPMC, 53 § 2;
  • dall′invito allo stimolo ad un impegno concreto: "Certo molti Istituti religiosi sono sempre più coscienti oggi che il problema migratorio interpella, più o meno direttamente, il loro carisma. Ma affinché tale disposizione di spirito e le sollecitazioni del Magistero si traducano in un impegno concreto, desideriamo qui suggerire ai Superiori e alle Superiore generali di dare generosa collaborazione agli Operatori pastorali nel campo dei migranti e rifugiati, destinando cioè alcuni Religiosi all′impegno in questo settore, con la solidarietà e collaborazione di tutta la comunità religiosa, mettendo magari a disposizione, con questo intento, in forma stabile o periodica, un qualche locale negli edifici del proprio Istituto rimasto eventualmente inutilizzato" (EMCC, 84);
  • senza trascurare che: "La pastorale per i migranti ha bisogno certamente di comunità religiose, ma è necessario pure che esse siano in condizione di vivere e di operare nell′osservanza e nell′adesione alle loro norme costitutive" (EMCC, 85).
  • LAICI, LE ASSOCIAZIONI LAICALI E I MOVIMENTI ECCLESIALI
  • nella Chiesa e nella società i Laici, le Associazioni laicali e i Movimenti ecclesiali, sebbene nella diversità di carismi e di ministeri, sono pure chiamati a realizzare l′impegno di testimonianza cristiana e di servizio anche presso i migranti. Pensiamo in modo particolare ai collaboratori pastorali e ai catechisti, agli animatori di gruppi di giovani o di adulti, del mondo del lavoro e del servizio sociale o di quello caritativo (EMCC, 86);
  • si potrebbe più specificamente vagliare la possibilità di istituire un apposito ministero (non ordinato) dell′accoglienza, con il compito di avvicinare i migranti e i rifugiati e di introdurli progressivamente nella comunità, civile ed ecclesiale, o di aiutarli in vista di un eventuale ritorno in Patria. Una particolare attenzione si riserverà in questo contesto agli studenti esteri (EMCC, 87);
  • l′azione privilegiata dei Laici sul versante sociale per il protagonismo e l′autodeterminazione dei migranti: "più specifici impegni di intervento da parte dei laici possono essere il sindacato e l′ambito del lavoro, il consiglio e l′opera nell′elaborazione di leggi intese a facilitare il ricongiungimento familiare dei migranti e la parità di diritti e opportunità. Ciò riguarda l′accesso ai beni essenziali, al lavoro e salario, alla casa e alla scuola e la partecipazione del migrante alla vita della comunità civile (elezioni, associazioni, attività ricreative, ecc.)" (EMCC, 87);
  • la necessità per i Laici di "una formazione sistematica, intesa non tanto come semplice trasmissione di idee e di concetti, ma soprattutto come aiuto, anche intellettuale naturalmente, in vista di una autentica testimonianza di vita cristiana (EMCC, 88);
  • Il laicato delle Comunità etniche può dare un grande contributo alla missione della Chiesa, soprattutto sul fronte della fraternità, dell′unità e della pace. Un proprio ruolo sul piano caritativo e di promozione umana e sul piano più strettamente pastorale e di evangelizzazione.
  • Gallery

    Blog
    Ufficio Diocesano Migrantes
    Via Benedetto Cairoli, 30
    44011 FERRARA
    Tel: 053228011
    Email: migrantes.ferrara@gmail.com